Novità cessione del quinto 2014: le ricerche del settore dimostrano che, anche per colpa della crisi, un italiano su quattro sceglie la cessione del quinto come finanziamento per diverse ragioni.
Una di queste ragioni è il bisogno di avere accesso a una somma di denaro che non richieda necessariamente garanzie particolari.
La concessione di un prestito, da parte delle banche o delle società finanziarie, ai dipendenti privati assunti a tempo indeterminato, a quelli statali e appartenenti alla pubblica amministrazione, ai pensionati e ai medici convenzionati è sempre stata condizionata dalla possibilità di garantire con beni materiali mobiliari o immobiliari o con la firma di terzi.
Non è il caso della cessione del quinto. Questo particolare finanziamento ha come garanzia lo stipendio o la pensione del richiedente, e alcune volte l’ente finanziatore può fare affidamento anche sul TFR del dipendente. Questo discorso non vale per i dipendenti pubblici e quelli statali che non hanno bisogno di questa garanzia.
Un’altra valida ragione per scegliere la cessione del quinto come soluzione ideale lo costituisce il fatto che questo tipo di finanziamento rientra nella categoria dei prestiti non finalizzati, e come tale, non richiede dichiarazioni di destinazione d’uso. Non sono necessarie, dunque, informazioni sull’utilizzo che se ne intende fare della somma richiesta.
Con la Legge Finanziaria 2005, con le Leggi 311/2005 e 80/2005, con le successive modifiche e decreti e l’integrazione al decreto 141/2010 che riguarda i contratti di credito, ci sono state delle novità molto importanti. Innanzitutto, gli intermediari abilitati all’erogazione di finanziamenti tramite la cessione del quinto dovranno impiegare dei mediatori creditizi iscritti obbligatoriamente negli elenchi nazionali.
Al cliente viene riconosciuto il diritto di studiare bene il contratto in fase di discussione precontrattuale e ottenere informazioni gratuite al riguardo. È obbligatoria anche la consegna al cliente, da parte del finanziatore, di un foglio, contenente le Informazioni Europee di base sul Credito ai Consumatori, che dovrà essere attentamente letto per conoscere meglio i diritti e gli obblighi contrattuali della cessione del quinto.
Nei decreti ultimamente approvati è previsto l’obbligo di dichiarare nel contratto, oltre al Tasso Annuo Effettivo Globale (il cosiddetto TAEG) anche il Tasso Effettivo Globale Medio (il TEGM).
Un’altra novità riguarda la possibilità di richiedere la cessione del quinto anche alle persone che hanno subito protesti e insoluti. L’Italia è l’unico paese, al momento, a concedere prestiti in queste situazioni.
Una nuova circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze riguardante i tassi d’interesse per la cessione del quinto per i pensionati, ripresa anche con una circolare Inps, stabilisce che, in relazione alle classi d’importo, per i prestiti inferiori a 5000 euro, il TEGM può essere pari all’11,87% (con un limite usura di 18,8375).
Per i prestiti superiori ai 5000 euro invece il TEGM è pari all’11,43% (tasso soglia usura di 18,2875). Anche l’età del pensionato influisce sul tasso massimo acconsentito. In conclusione, la cessione del quinto è una valida alternativa ai classici finanziamenti, se si prendono in considerazione tutte le variabili.